Fobia Specifica


Cos'è la Fobia Specifica?

La caratteristica principale della fobia specifica è la paura o l'ansia compaiono alla presenza di una particolare situazione o oggetto che è definito stimolo fobico. Molte persone hanno timore per oggetti o situazioni che appartengono a più categorie di stimoli fobici. Affinché si possa effettuare una diagnosi di fobia specifica, la paura deve essere differente dalle paure normali e passeggere che si riscontrano di solito nella popolazione. La paura o l'ansia devono avere un elevato livello, grave o intenso (TEST FOBIA SPECIFICA). Per soddisfare i criteri per una diagnosi, la paura o l'ansia devono essere intense o gravi. La paura sperimentata può variare rispetto alla vicinanza con l'oggetto o la situazione specifica e si può presentare in base alla previsione o alla effettiva presenza dello stimolo fobico. La paura o l'ansia si presentano ogni qualvolta la persona entra in contatto con lo stimolo fobico immediatamente e senza ritardo. La situazione viene evitata attivamente, o se non è possibile evitarla, questa o l'oggetto provoca un'intensa paura o ansia (vedi: criteri diagnostici fobia specifica nel dsm-5).

Immagine Fobia specifica

Sintomi della Fobia Specifica

L’evitamento attivo consiste nel fatto che l'individuo mette in atto intenzionalmente comportamenti che hanno lo scopo di ridurre o prevenire il possibile contatto con oggetti o situazioni fobiche. Molte persone con fobie specifiche hanno sofferto molti anni in passato per i loro disturbi e di conseguenza hanno cambiato le loro abitudini di vita in modo tale da poter evitare l'oggetto o la situazione fobica. In questo modo non si confrontano più con la paura o l’ansia nella loro vita quotidiana che però ne risulta molto limitata. Generalmente, la paura e l'ansia si esprimono in modo diverso tra bambini e adulti. Un aumento dell'eccitazione fisiologica è una caratteristica frequente presente nelle persone con fobia specifica in previsione o durante l'esposizione a una situazione o ad un oggetto fobico. La fobia specifica generalmente si sviluppa nella prima infanzia, con un esordio nella maggior parte dei casi che avviene prima dei 10 anni. Le persone con diagnosi di fobia specifica evidenziano un’elevata compromissione del funzionamento psicosociale, lavorativo e relazionale con una marcata diminuzione della qualità della vita.

Trattamento e cura della Fobia Specifica

La terapia cognitivo comportamentale (CBT) è il trattamento psicoterapeutico più ampiamente utilizzato per la cura della fobia specifica. Numerosi studi hanno dimostrato che le tecniche utilizzate nella CBT portano a un notevole miglioramento con la maggioranza delle persone (circa l'80%) che mostrano una remissione completa dei sintomi in 10/12 sedute di psicoterapia. La CBT risulta il trattamento più efficace sia per le fobie che e per gli altri disturbi d'ansia. Il trattamento cognitivo comportamentale per le fobie è basato sulla disattivazione della risposta ansiosa dalla situazione temuta. La CBT identifica i modelli di pensiero disfunzionali o irrazionali e aiuta le persone ad apprendere nuove modalità di pensiero più adattive e più funzionali rispetto alle situazioni considerate. Una volta che questi schemi di pensiero sono stati assimilati le persone tendono a estinguere la risposta fobica e questo avviene anche fornendo modelli comportamentali per affrontare la paura senza sperimentare ansia. Per mezzo di questo processo di cambiamento relativo a pensieri e comportamenti, la maggior parte delle persone mostra un miglioramento significativo con una significativa remissione dei sintomi ansiosi.

La CBT per le fobie specifiche comporta l'utilizzo di una combinazione delle seguenti tecniche:

Riorganizzazione cognitiva: le persone con fobie hanno spesso pensieri catastrofici in relazione alla loro fobia. Inoltre, la maggior parte delle persone con fobie sottovaluta la propria capacità di affrontare la paura in situazioni difficili. La ristrutturazione cognitiva insegna alle persone a identificare questi tipi di schemi di pensiero controproducenti e a sostituirli con pensieri più realistici, che si traducono in una diminuzione dell'ansia e dell'evitamento.

Esposizione sistematica: l'esposizione aiuta le persone a pianificare un graduale e regolare avvicinamento all’oggetto o alla situazione temuta attraverso un’esposizione ripetuta allo stimolo fobico finché questo non provoca nessuna o poca ansia. Ad esempio, se consideriamo la fobia dei ragni, il punto di partenza potrebbe essere iniziare a parlare in maniera soft dei ragni. La fase successivo consiste nel guardare immagini di ragni presentate seguendo una gerarchia che va dall’immagine con meno impatto a quella che prima evocava maggiore ansia per arrivare, alcune volte, alla presenza in vivo dell’oggetto fobico. La tecnica dell’'esposizione generalmente raggiunge un risultato migliore se è preceduta da una riorganizzazione cognitiva.

Bibliografia

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